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Maledette zanzare! Qualcuno le ha portate anche lì?

Per decenni, l’Islanda è stata quella destinazione. Aurore boreali? Check. Cascate mozzafiato? Check. Bagni termali fumanti? Check. E soprattutto: zero zanzare. Mentre il resto del mondo si cospargeva di DEET e dormiva sotto zanzariere, i viaggiatori in Islanda si godevano notti estive infinite senza una singola puntura. Un privilegio geologico, quasi ingiusto.

Ebbene, quella pacchia potrebbe essere finita. O forse no. (Spoiler: probabilmente no. Però.)

La Scoperta (Che Nessuno Voleva Fare)

Circa 30 km a nord di Reykjavík, tre esemplari di Culiseta annulata – sì, una zanzara vera, con tanto di ali e proboscide – sono finiti intrappolati in speciali “corde al vino”, quelle trappole usate dai ricercatori per monitorare le falene. Non erano lì per il vino (le zanzare preferiscono il sangue, purtroppo), ma il risultato non cambia: è il primo ritrovamento in natura di zanzare in Islanda.

In passato c’era stato solo un singolo avviso, quasi leggendario: un esemplare artico avvistato su un aereo a Keflavík. Poi scomparso, inghiottito dal mistero. Un’apparizione fugace che tutti speravano restasse un caso isolato.

Come Diavolo Ci Sono Arrivate?

L’ipotesi più accreditata? Stowaway involontari. Navi cargo, container, magari qualche turista particolarmente sfortunato (o benedetto, dipende dai punti di vista) che si è portato a bordo un passeggero clandestino. La Culiseta annulata è già adattata al freddo – vive tranquillamente in Scandinavia e nelle regioni artiche – quindi tecnicamente l’Islanda non è poi così ostile per lei.

Non è necessariamente “colpa del clima”, anche se il riscaldamento globale non aiuta certo a tenere lontani insetti che prima trovavano il Nord Atlantico troppo inospitale. Ma questa specie? Era già pronta. Serviva solo un passaggio.

Motivo di Panico? Assolutamente No.

Respiriamo. Per ora parliamo di tre individui. Tre. Nemmeno una dozzina. Potrebbero essere stati sfortunati esploratori finiti male, o i precursori di un’invasione. Troppo presto per dirlo.

I monitoraggi della primavera 2025 ci diranno se è stato solo un episodio bizzarro – tipo quella volta che ho trovato un granchio in un rifugio di montagna a 2.000 metri, vera storia – oppure se dovremo aggiornare la lista dei “motivi per cui l’Islanda è magica” togliendo la voce “no zanzare”.

E Quindi? Si Va Ancora in Islanda?

Assolutamente sì.

Anzi, forse è il momento perfetto per andarci: prima che le zanzare decidano (eventualmente, forse, chissà) di colonizzare davvero l’isola. Scherzi a parte, tre insetti non cambiano nulla della straordinaria bellezza islandese. I fiordi restano spettacolari, i geyser continuano a eruttare, e le pecore continuano a bloccare le strade con nonchalance.

Al massimo, metti in valigia un tubetto di dopobarba lenitivo. Per sicurezza. Diciamo… prevenzione avventurosa.

La Domanda da Un Milione di Corone

È colpa del clima?

Lasciamo il dibattito aperto. I dati scientifici dicono che questa specie era già adattata al freddo. Il buon senso dice che un Artico più caldo facilita migrazioni anomale. La verità? Probabilmente sta nel mezzo.

E tu, che ne pensi? Colpa del cambiamento climatico, sfortuna logistica, o complotto delle zanzare per conquistare l’ultima frontiera? (Battuta. O forse no.)

Lascia la tua opinione qui sotto – civile e ragionata, come si conviene a esploratori responsabili.


Segui Holiday Self Drive per aggiornamenti veri, senza allarmismi né clickbait. Se in primavera dovessero spuntare colonie di zanzare islandesi, te lo diremo. Con calma. Con fatti. Magari anche con un pizzico di ironia, perché viaggiare è anche questo: sorprendersi, adattarsi, e ogni tanto ridere di quanto la natura sia imprevedibile.

Nel frattempo? Prenota quel viaggio in Islanda. Le zanzare (forse) aspettano, ma le aurore boreali no.